Derby, Farina insufficiente

Gioco troppo spezzettato, cartellini gialli spesso eccessivi ed immotivati a dispetto di altre sacrosante ammonizioni non comminate, Gilardino incomprensibilmente sanzionato, Grosso risparmiato dal giallo, Gattuso dal rosso. Falli evidenti non fischiati, poca applicazione della regola 18, quella non scritta, quella del buon senso. Questo, in sintesi, il commento all'arbitraggio di Stefano Farina nell'anticipo serale della 9° giornata d'andata del campionato di Serie A, Milan - Inter. L'arbitro di Novi Ligure, inquadrato giustamente nella Top Class Uefa (insieme a Roberto Rosetti), ha avuto, a mio modestissimo avviso, difficoltà a leggere fin dall'inizio la partita. Un piglio troppo deciso, troppo aggressivo che ha creato più danni che benefici. Spesso qualche parolina in più (non troppe, però) ha effetti più benefici di 6,7,8 cartellini sventolati in faccia. Confusione poi sul fronte regolamentare: hanno avuto ragione i rossoneri a lamentarsi dell'ammonizione di Gilardino. La direttiva AIA (non Uefa, sia chiaro) ha contenuto inequivocabile: va ammonito colui che, dopo la segnatura di una rete, contende ad un avversario il pallone. Gilardino, nella fattispecie, ha semplicemente recuperato il pallone al fine di far riprendere immediatamente il gioco, che poi sarebbe anche l'obiettivo di questa direttiva, se non fosse che l'ammonizione fa perdere ulteriore tempo. Sono aspetti che dovrebbero essere chiariti, in fretta, possibilmente. Si potrebbero evitare, così, polemiche spesso costruite ad arte per nascondere problemini e problemoni interni alle squadre o alle società. E' meglio per tutti.